Chi mi conosce sa che amo l’Opera. E molti di quelli che mi conoscono sanno che prima di andare a teatro, in particolare per un’opera, per evitare di aver fame durante lo spettacolo e magari sentire degli antipatici lamenti provenire dal mio stomaco, magari fusi con i suoni orchestrali, mangio sempre un uovo sodo e bevo un calice di prosecco. (per I Vesrpi siciliani o vari Wagner, due uova sode e due calici 🙂 )
L’uovo sodo perchè oltre a riempire si digerisce lentamente ed è proteico, il calice di prosecco per entrare nel mood e predispormi nel migliore dei modi alla fruizione artistica.
Proprio una volta che non riuscii, per la fretta, a seguire la mia saggia abitudine, liberi di non crederci, sapete quando il mio stomaco ha cominciato sonoramente a farsi sentire? Durante il coro muto della Butterfly!!!!! (come attestazione che quello che sto dicendo è la pura realtà, aggiungo una nota storica: ero agli Arcimboldi negli anni subito prima della riapertura della Scala). Chi conosce Butterfly sa che il coro muto è un momento magico e molto “silenzioso”, fu imbarazzante.
Stasera invece, la Lucia, Lucia di Lammermoor, alla Scala, con Diana Damrau.
Essendo a casa in ferie per due giorni, ho avuto quindi tutto il tempo di preparare un aperitivo pre teatro un pò più strutturato. Pensa che ti ripensa e, visto l’incredibile calore di questi giorni e quindi, la voglia di qualcosa di fresco, mi sono tornati alla mente i fantastici canapè che spesso mangiavo a Vienna dal mitico Trzesniewsky, se può aiutare si pronuncia “ces-niev-schi).
Non so chi di voi è stato a Vienna e chi l’ha vissuta più che da turista da ospite di un amico, io ci andavo spesso appunto ospite da una persona che viveva lì, è per questo motivo che mi sono state mostrare cose che normalmente sono sconosciute a un normale turista, o che non vengono prese in considerazione per questioni di tempo… come per esempio il mercatino food di kettenbrückengasse o appunto Trzesniewsky.
Oggi, in sostanza, ho deciso di inventarmi alcuni tipi di canapè, stile Trzesnievsky, da mangiare prima di recarmi a teatro.
essendo in tema operistico ho dato come nome a questo cabaret di canapè, il titolo di un’opera di Verdi, che richiama, anche se solo per il titolo, il colorato ensamble di queste tartine.
Sono 5 tipi di tartine, ciascuna delle quali avrà un nome ispirato ad una protagonista dell’Opera Lirica.
L’ingrediente che tutti e 5 hanno in comune è ovviamente il pane, pane per sandwiches, scuro.
Eliminate i bordi con un coltello particolarmente affilato.
Suddividete in rettangoli.
Disponete su un vassoio.
Ed iniziamo con i vari tipi di creme, la consistenza di ciascuna deve essere tale da poter permettere di spalmare agevolmente la crema ma abbastanza strutturata da mantenersi in forma.
FEDORA:
salmone affumicato
burro salato
aneto
pepe bianco
sale.
Predisponete tutti gli ingredienti su un tagliere.
Lavorate al coltello sino ad ottenere una crema morbida.
NINA:
basilico
caprino
formaggio parmigiano grattuggiato
sale.
Battete il basilico finemente al coltello, e quando il trito sarà sottilissimo aggiungete gli altri ingredienti e lavorate con una forchetta.
Otterete un composto cremoso.
TOSCA:
prosciutto cotto
mascarpone
concentrato di pomodoro
paprika dolce
radicchio rosso
whiskey.
Tritate il radicchio finemente al coltello.
Ponete tutti gli ingredienti in un contenitore adatto per il frullatore a braccio.
Prima mescolate.
Poi frullate.
LAKME’
tonno
uova sode (tuorlo)
patè di olive nere
maionese
curry.
Unite tutti gli ingredienti
Lavorate con una forchetta.
SANTUZZA:
patè di pomodori secchi
patè di olive verdi
concentrato di pomodoro
paprika dolce
pangrattato.
Unite tutti gli ingredienti ed eliminate eventuale olio in eccesso.
Mescolate per bene e, se dovesse risultare di una consistenza non troppo legata, aggiungete un pò di pangrattato.
Incorporate mescolando.
Le creme sono a questo punto pronte.
Guarnite le tartine con l’ausilio di un cucchiaio ed una forchetta, e dopo aver spalmato su ciascuna uno strato consistente di condimento, rigate con i rebbi della forchetta.
Fabio
L’ha ribloggato su Food Wine Worlde ha commentato:
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